Dipendenza affettiva e violenza nella coppia

Molto spesso sentiamo storie di donne che vivono per molto tempo in una relazione in cui il partner è violento e nonostante tutto rimangono, giustificano questi comportamenti, si sentono in colpa e accettano le violenze, quando invece la strada da prendere sarebbe quella di mettere fine alla storia e ad andarsene. La domanda che sorge spontanea è: perché?

Prima di tutto bisogna distinguere tra conflitto e violenza nella relazione. In tutte le relazioni si verificano dei conflitti, ossia delle situazioni in cui due persone assumono delle posizioni completamente opposte. Sebbene alcuni conflitti possano portare della sofferenza, se sono sani, avvengono in un clima si rispetto reciproco, dove ciascuno può esprimersi liberamente senza temere la reazione dell'altro. Nella violenza invece, ci si ritrova sempre in una posizione di sottomissione, in cui si soddisfano le volontà e le richieste del partner, per paura. Si cerca di evitare in tutti i modi che l'altro si arrabbi e perda il controllo, perché si teme una reazione violenta. Da questi due aspetti consegue l'impossibilità di poter essere sé stessi e affermare la propria posizione e opinione all'interno della coppia. La violenza sulle donne e i maltrattamenti, nascono quindi in relazioni disequilibrate, dove ci possono essere anche problematiche di dipendenza affettiva. Le relazioni disequilibrate si riconoscono perché non c’è dialogo, rispetto ed empatia. Si cerca di resistere per cambiare l’altro senza avere rispetto per sé stessi. Giustificare i malumori, il cattivo carattere, l’indifferenza, la violenza vuol dire annientare la propria persona. Amare troppo l’altro significa non riuscire ad amare sé stessi. Nel tempo, questi atteggiamenti possono sfociare nella violenza fisica e dire basta e separarsi diventa quasi impossibile. Alla radice di questa difficoltà c’è la paura della solitudine e la sensazione di non valere nulla senza l’altro. Si aggiunge la speranza di riuscire a cambiarlo, di guarirlo, di salvarlo. Ma questa è un’illusione. L’amore è altro, non è sacrificio, sofferenza, umiliazione, controllo e violenza. L’amore è nutrimento, libertà, rispetto per l’altro. Per amare l’altro bisogna imparare ad amare e rispettare sé stessi. Questo sembra ovvio ma a volte è difficile, perchè se si cresce in una famiglia che non ha dato nutrimento e valore, si sviluppa e si radica l'idea di non meritare amore e di non avere alcun diritto, non riuscendo quindi rispettarsi. Imparare a darsi amore e ad essere per sé stessi quel genitore amorevole che è mancato, è l’unica strada per uscire da situazioni di dipendenza affettiva e violenza.

Si può sempre imparare ad amarsi, in ogni momento della propria vita. 

 

Se desideri intraprendere un percorso dove imparare a conoscerti e amarti per trovare la tua identità e uscire da situazioni di dipendenza affettiva o di violenza e dove apprendere gli strumenti per comunicare in maniera efficace affermando la tua posizione, contatta il 348 7376177, oppure invia una mail a associazione.padovaiuta@gmail.com